Steso su questo mare dalla calma apparente,
sento il mio corpo sospinto da quella forza
che fino a prima mi tratteneva giù.
E cosi, lasciandomi cullare dalla corrente
come fossi una piuma al vento,
provo a giocare a biglie con il sole
tendendo sempre più la mano al cielo.
Percepisco allora il soffio vellutato
di quel manto blu cosi avvolgente,
tanto grande da sembrare vuoto,
tanto piccolo da riempirlo con un sospiro.
Con l’infinito tra le mie mani,
ora sento il peso del mio essere scivolare via
fino a riversarsi tutto
in quel vuoto surreale.
E mentre gioco a svuotare il pieno
per riempirlo di nuovo vuoto,
cosi da dare spazio a ciò che ancora non è,
mi riscopro al naturale.
In questo continuo travaso
non c’è più pensiero che ostruisca l’uscita
della spontanea fanciullezza
in una vita senza inizio ne fine
senza più ne meno
puro divenire nella semplicità dell’essere.
©2012 by Demetrio Rizzo