La filosofia espressiva
di Demetrio Rizzo
Qual è il pensiero di Demetrio in merito all’arte? Cosa rappresentano per lui le sue linee parallele e sinuose? Qual è il suo rapporto con la grafica, la scultura, la musica e la poesia?
Qui di seguito ci viene svelata un po’ della sua filosofia espressiva..
Cos’é l’Arte?
Per me arte è ogni forma espressiva adoperata dall’uomo per raccontare se stesso o un suo profondo sentimento ed emozione. Qualunque cosa derivi dalla sua creatività personale è arte e poiché l’uomo vive in società, la sua creatività non è altro che un’espressione sociale. In definitiva, siamo tutti artisti nel momento in cui ci sforziamo di guardare dentro di noi tirando fuori, nel contempo, le nostre emozioni, le nostre idee, il nostro io unico, esclusivo ma al tempo stesso espressione di una globalità intrinseca. Questo è quello che sto cercando di fare nei momenti più interessanti della mia esistenza, esprimere il mio io, le mie idee ed emozioni attraverso l’uso di strumenti e tecniche con le quali mi trovo più in sintonia. Mi piace usare la china o la matita per abbozzare le idee, sfrutto la tecnologia per elaborarle ma anche per andare oltre le limitazioni spazio/temporali imposte dai supporti tradizionali, uso le note e le parole per esprimermi attraverso il suono e poi continuo ogni giorno a sperimentare questa vita.
La grafica
Sin da bambino mi sono espresso in un quasi ossessivo chiaro-scuro, come a voler cercare l’essenza di ciò che mi circondava. Ho quindi spesso evitato di farmi distrarre dalla fastosità dei colori, esaltando piuttosto la non dualità delle cose e mettendo in evidenza i loro opposti che a ben guardare si completano. Come quando scarabocchiando i banchi di scuola senza accorgermene li ricoprivo di forme sinuose e parabole tendenti all’infinito, anche oggi, nell’atto di disegnare, lascio che sia il mio cuore a trasportare la mia mano in una frenetica ricerca di quel qualcosa che non si può né vedere e ne toccare, quel qualcosa che un semplice foglio bianco sembra volermi celare.
La scultura
La mia esperienza con la scultura è iniziata nel momento in cui ho sentito il bisogno di superare i limiti imposti dalla tela e dal foglio di carta. Un bel giorno, infatti, ho avuto l’impressione che le linee, che caratterizzano i miei disegni, ad un certo punto mi avessero espresso il desiderio di essere liberate per entrare nel mio mondo a tre dimensioni. E così ho fatto, ho preso le mie linee e le ho letteralmente “liberate” facendole uscire fuori dal quadro e donando loro un corpo e una nuova vita. La mia scultura è caratterizzata dall’essenzialità delle forme e dall’uso di materiali semplici come fili di ferro e tubi in pvc. Il mio pensiero è infatti che le cose (ma anche le persone) più semplici, racchiudano il vero valore dell’esistenza e siano molto più ricche di quanto non dia a vedere la loro umile apparenza.
Le linee
Cosa sono, perché ci sono, cosa rappresentano?
Da quando ne ho memoria, i miei disegni sono formati da una moltitudine di linee parallele, rette o curve poco conta. Figure umane e non, paesaggi, orizzonti e persino l’aria e la luce le ho da sempre raffigurate così. È un qualcosa che viene da dentro di me e che a prima vista non ha una risposta (ad esempio il disegno a china qui a fianco, realizzato quando avevo circa 12 anni, rappresenta una mia personale reinterpretazione del Censimento di Betlemme di Pieter Brueghel).
Quello però che posso dire è che nella linea io ritrovo una forma di purezza, un concentrato di energia, una semplicità che racchiude tutto. Una linea ha un inizio e una fine se la guardiamo a due dimensioni ma è infinita se proviamo a guardarci dentro. Una linea ha una partenza e un arrivo, ma quale è la partenza e quale l’arrivo? Una linea rappresenta coerenza, unità e forza perché è in grado di aggregare più punti contribuendo a creare un percorso e al tempo stesso comunicare un’idea, un concetto, una forma. Insomma, in una linea c’è tutto, perché quindi complicarsi la vita?
La musica
Il mio rapporto con la tastiera lo definirei simbiotico, quando compongo le note non sono cercate ne tanto meno studiate… vengono da dentro e basta.
La cosa che più amo fare è mettermi sul pianoforte e lasciarmi andare, abbandonarmi ad un energia che viene da dentro e che non vede l’ora di uscire fuori e dire la sua sotto forma di note… semplicemente.
La poesia
Spesso amo esprimermi attraverso brevi versi che uso sia per dare la parola alle mie musiche e sia per dare la parola ai miei dipinti, disegni o sculture.
L’ho sempre fatto sin dagli anni del liceo dove ad ogni mio disegno associavo sempre un breve scritto, quasi una nota per non dimenticare quell’attimo, quell’attimo di vera vita che mi spinge a lasciarmi andare come un viaggiatore senza meta alla ricerca della sua essenza.
Continua ad esplorare il mondo di Demetrio leggendo le ampie interviste che ha rilasciato per la rivista d’arte e cultura Duemila in cui ci svela diversi aspetti della sua vita e del suo modo di lavorare.
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